Altezza: 3538 m.
Come arrivare: da Urbiano seguire la direzione per Rocciamelone -Rifugio Ca’ d’Asti.
Lasciare l’auto al parcheggio in prossimità del Rifugio la Riposa e continuare a piedi per il sentiero.
Tempo di percorrenza: 4.30 h
Rifugi: La Riposa (2205 m), Ca’ d’Asti (2856 m), Santa Maria (3538m)
Periodo consigliato: estate
Nel medioevo era considerato la più alta cima delle Alpi. Questa convinzione, che oggi sappiamo errata, era supportata da diversi fattori: il monte infatti incombe su Susa con un balzo che supera i tremila metri; inoltre era visibile dalla frequentatissima Via Francigena, che portava oltralpe attraverso il Moncenisio, palesandosi anche al viaggiatore più distratto in un periodo in cui vaste zone alpine erano pressoché inesplorate.
Nel medioevo vi furono diversi tentativi di salita alla vetta, compreso uno da parte dei monaci dell’abbazia della Novalesa che – si legge negli annali dell’Abbazia – vengono respinti da vento e grandine. La prima salita documentata risale al 1° settembre 1358.
Il crociato Bonifacio Rotario D’Asti, catturato dai Turchi durante le crociate, si affida alla Madonna, promettendo, qualora fosse tornato in patria, di dedicarle un simulacro sulla vetta della prima montagna che avesse visto tornato sul suolo natio. Assistito da alcuni portatori, raggiunse la vetta portando con sé un trittico bronzeo dedicato appunto alla Madonna, oggi custodito in cattedrale a Susa.
Sulla sommità si trovano il santuario più alto d’Europa, intitolato a Nostra Signora del Rocciamelone e una statua in bronzo, dedicata sempre alla Madonna, realizzata nel 1899 ed inaugurata il 28 agosto di quell’anno grazie ad una grandiosa sottoscrizione di 130mila bambini di tutta Italia. La statua, portata in vetta a spalle dai reparti del battaglione “Susa” del 4º Reggimento alpini (era stata preventivamente divisa in otto pezzi), è alta 3 metri ed ha al suo interno una fitta armatura di rinforzo e sostegno in ferro dal peso complessivo di ben 800 kg.
Oltre a ciò sono presenti un rifugio, detto rifugio santa Maria, da circa 15 posti per le emergenze, e un busto del re Vittorio Emanuele II il quale aveva effettuato proprio la salita al Rocciamelone nel 1838 quando, all’epoca, era ancora solo principe di Sardegna. Sul versante ovest, a quota 3200 m, è presente un ghiacciaio nel quale, nel 1985, si è formato un lago che è andato via via ingrandendosi a causa delle estati calde che hanno determinato la fusione del ghiaccio.